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Tutte le scuse per tradire da lui e da lei

Tradimento, le scuse più gettonate da lui e lei

«Ero con un’amica» oppure «Riunione di lavoro: non mi aspettare sveglia». Sembrano le battute dei protagonisti di una commedia romantica di serie B, invece sono le scuse più amate dagli italiani che vogliono nascondere un tradimento.

Le scuse preferite di lui

La regine delle scuse, senza stare troppo a creare incredibili sceneggiature con tanto di complici, è lei, la riunione in ufficio. Businessman con ventiquattrore alla mano siete avvisati: sarà anche la scusa preferita dal 35% degli intervistati, ma proprio per questo è la più debole.

Al di là della semplicità di certe scuse, ciò che sorprende è proprio la scelta consapevole di appellarsi a motivazioni prevedibili. Molto spesso chi tradisce opta per alibi tutt’altro che fantasiosi, forse perché inconsciamente si affida al senso di colpa che accompagna la menzogna. L’idea, infatti, è quella di usare una scusa talmente banale da non suscitare sospetti: «Se volesse nascondere qualcosa, si impegnerebbe di più», si pensa. Questa dinamica riflette una sorta di strategia psicologica che punta su una sorta di protezione tramite la banalità stessa dell’alibi.

In aggiunta, la ripetizione di certi racconti ha una sua forza: diventano luoghi comuni socialmente accettati che quasi si conformano al ruolo del traditore, sdoganando atteggiamenti che – seppur sbagliati – risultano meno inquietanti proprio perché prevedibili. L’abitudine e la normalizzazione giocano così un ruolo determinante, rendendo alcune scuse più «banali» ma, paradossalmente, più credibili.

Nonostante questo, la fragile natura di questi pretesti lascia spazio a un’altra dimensione: quella del rischio, del bisogno di giustificarsi alla pari del tradito, e la costante tensione a mantenere una doppia verità, tema che si intreccia con i tipi di alibi scelti da lui e da lei.

Il calcetto con gli amici riscuote un 28% di preferenze maschili, anche se di più complicata gestione: chi si ricorda in fatti di preparare una borsa con il cambio e le scarpette per una partita immaginaria? E soprattutto, non si ha bisogno del supporto di tutta la squadra? Questo alibi è perfetto per il calcetto a 5, più difficile se i complici sono in 11.

Le scuse preferite di lei

Ovviamente neanche le donne siamo immuni al fascino del tradimento.L’analisi delle scuse utilizzate per nascondere infedeltà mette in luce non solo una differenza di preferenze tra uomini e donne, ma anche il forte condizionamento culturale e sociale che ne deriva.

Mentre le scuse maschili tendono a basarsi su impegni “ufficiali” e attività di gruppo, come la riunione o il calcetto con gli amici, quelle femminili si rifanno spesso a dimensioni più intime e relazionali: lo shopping o l’uscita con le amiche, ad esempio. Questa distinzione non è casuale ma rispecchia aspettative consolidate nel tempo che assegnano a uomini e donne ruoli e comportamenti diversi, anche quando si tratta di giustificare un tradimento.

D’altro canto, ciò che accomuna entrambi i sessi è la scelta di scuse che permettono di distanziarsi dal tradimento stesso, quasi come a volerlo minimizzare o nascondere dietro attività socialmente comprensibili e condivise. Per le donne, ad esempio, l’uscire con le amiche rappresenta uno spazio di libertà lessicale e emotiva, mentre per gli uomini il lavoro o lo sport assumono un tono di impegno istituzionale riconosciuto. Nel farlo, però, ognuno segue un copione socialmente accettato che limita la fantasia nella costruzione degli alibi, privilegiando sempre la credibilità rispetto al colpo di scena.

Questo equilibrio tra realtà, apparenza e aspettative di genere si riflette nella costante ricerca di una scusa “giusta”, quella che sembrerà meno sospetta ma comunque sufficientemente rassicurante per chi ascolta.

E dalla loro hanno una fantasia di più larghe vedute rispetto a quella maschile. Eppure la ricerca la dice lunga sul fatto che, in caso di necessità, si ricorre sempre alle medesime scuse: shopping compulsivo (43% delle intervistate), girl’s night out – uscite con le amiche infinite (31%) e lavoro, nel 19% dei casi. Insomma, la scappatella non stimola propriamente la creatività di ognuno nell’inventare alibi un po’ articolati. Meglio la comoda, vecchia scusa, quella a cui, da vittima del tradimento, si tende a credere sempre. «Vuoi mettere» è il pensiero comune «che se volesse tradirmi lo nasconderebbe con una scusa tanto banale?».

I RISCHI DELLE SCUSE TROPPO SEMPLICI

Se la scusa può apparire comoda e rassicurante, porta con sé anche un rischio non trascurabile: la facilità con cui può essere smascherata. Viviamo in un’epoca in cui ogni gesto è spesso tracciato, ogni parola condivisa in rete e ogni uscita immortalata tramite telefonino. Le scuse più semplici, come la “riunione di lavoro” o la “uscita con le amiche”, rischiano così di entrare in collisione con informazioni facilmente reperibili online o verificate dagli stessi interlocutori.

Inoltre, l’uso massiccio di social network fornisce inconsapevolmente agli “scettici” una quantità enorme di dati su cui basare dubbi o conferme. Un controllo rapido del calendario digitale o una foto postata per sbaglio può infrangere la finzione in pochi secondi, portando a confronti e recriminazioni. Questo meccanismo rende la menzogna un gioco sempre più complesso e pericoloso da gestire, obbligando chi tradisce a coordinare alibi e storie con una precisione quasi maniacale.

La socializzazione contemporanea, che premia la condivisione continua e la trasparenza apparente, trasforma così la menzogna in un atto sempre più arduo, dove la semplicità di un’alibi inflazionato non basta più, e la tensione tra verità e bugia si manifesta quotidianamente nelle relazioni.

Questi aspetti evidenziano come, dietro l’apparente facilità di certe scuse, si nasconda un intreccio complesso di strategie, rischi e contraddizioni, che rivelano molto sulla natura ambivalente del tradimento stesso.

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